Gian Genta
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Sono Gian Pietro Genta, detto
Pedro, 65 anni ,dirigente d'azienda a riposo, sposato con due figli sono nato a Savona dove risiedo.
"Qualcosa di me" non è biografia, solo tracce di vita ben spesa di un uomo ostinato a difendere il principio di libertà, non solo da coloro che la opprimono ma, soprattutto da coloro che la deturpano.
Diplomato nautico e Commissario di bordo, dopo il biennio alla facoltà di scienze politiche, inizio il lavoro come venditore, e gradino
gradino divento prima ispettore poi capo area, Direttore Commerciale ed infine Marketing Manager nel settore dei prodotti farmaceutico ospedalieri.
Dirigente d'azienda a soli 30 anni, dopo cinque anni abbandono l'impresa per la quale lavoro proponendomi sulla scena imprenditoriale nel campo della ricerca e della commercializzazione di strumenti e protesi chirurgiche. Realizzo marchi e brevetti in collaborazione con i più grandi chirurghi italiani nei settori della microchirurgia, della chirurgia della mano, della chirurgia plastica, dell'ortopedia e della ginecologia, con frequenti ed assidui contatti in campo nazionale ed internazionale.
Iscritto all'Unione Industriali di Savona vengo eletto Vice Presidente per la sez. Varie dal 1982 al 1985 e membro del Consiglio Direttivo del Consorzio di imprese Savona Export dal 1986 al 1989.
Nel 1987 vengo premiato con medaglia d'oro dalla Camera di Commercio di Savona per aver conseguito brevetti per invenzioni industriali di particolare valore sociale.
"Non confondere il lavoro con il successo il lavoro è meglio."
da "Fiori di Ortica"
Impegnato politicamente fin da giovane nel Partito Liberale Italiano, riesco a conquistare all'unanimità la carica di v.segretario provinciale e segretario cittadino nel 1987.
Nel 1988 sono eletto tra i delegati nazionali del partito appoggiando la corrente minoritaria degli On. Alfredo Biondi e On. Raffaele Costa.
Foto
con On. Alfredo Biondi e On.Enrico Nan
La mia ispirazione gobettiana e lo spirito libertario con il quale tuttora convivo, mi portano ad essere un liberale fuori dagli schemi di scuderia, e vale la pena leggere, quanto nel 1985 scrivevo a proposito della mia candidatura alle Elezioni Comunali di Savona col pieno appoggio dell'indimenticabile Presidente del Senato Sen. Giovanni
Malagodi.
" Non me la sono mai presa con coloro che guadagnano
facendo il loro mestiere ,sempre che ci sia ancora qualcuno
che
oggi riesce a guadagnare con il proprio mestiere.
Me la prendo con coloro che finanziano
i giornali,
le campagne elettorali, i partiti
mantenendo gli uomini di loro fiducia nei punti più vitali.
Me la prendo con coloro
che mirano
a garantirsi il diritto esclusivo ad ottenere
licenze,commesse, finanziamenti e concessioni.
Me la prendo con coloro che tendono ad ampliare
il controllo su tutta la vita economica cittadina
per continuare nel comodo sistema della comunione delle perdite.
Me la prendo con i partiti della CARITAS e con quelli della LOTTA
in attesa che l'attuale edificio crolli per poter fondare
sulle sue rovine un ulteriore sistema conforme ai loro interessi.
Me la prendo con coloro che parlano in nome della miseria
perché se l'obiettivo fosse veramente l'abolizione
della miseria stessa avrei finalmente trovato il partito a cui iscrivermi.
Me la prendo con gli imbrogli le ruberie sfrontate
le associazioni idiote e con il giorno delle elezioni
dove ci si riversa a frotte alle urne e si ricasca negli errori di sempre.
Sono un imprenditore che non conta sulla tua preferenza
ma che conta sulla possibilità di poter ragionare in maniera più
ecologica
nel porto, nelle strade, nelle scuole, e nell'ospedale della nostra città.
Foto con il Sen. Giovanni Malagodi
Deluso dalla sudditanza del partito nei confronti del sistema demo-socialista lancio dure e severe critiche alla gestione interna del partito di Renato Altissimo e nel settembre del 1989, insieme al Consigliere Giacomo Accame di Pietra Ligure ed al Segretario della Lega Nord Liguria Bruno Ravera fondo l'UNION LIGURE divenendo nel contempo vice Segretario Regionale e Segretario Provinciale della Lega Nord Union Ligure.
Nell'elezioni Amministrative del 1990 ottengo un successo che va oltre ogni previsione e forte di 5500 preferenze conquisto ben tre seggi contemporaneamente
uno come Consigliere Comunale, uno come Consigliere Provinciale ed uno come Consigliere Regionale; una terna mai vista in campo politico regionale e forse anche in campo Nazionale, ed entro a far parte del Consiglio Direttivo Federale della Lega Nord.
Nel marzo del 1991 costituisco il Sindacato Leghista con il consigliere regionale Bruno Ravera e l'allora Consigliere Provinciale Maurizio Balocchi (divenuto in seguito Onorevole nonché SottoSegretario al Ministero degli Interni ed attuale Responsabile Amministrativo della Lega Nord) e vengo nominato Segretario Nazionale e Legale Rappresentante del SAL in campo contro la triplice sindacale.
Siedo tra i banchi del Consiglio Comunale di Savona dal 1990 al 1991 per lasciare il posto al primo dei non eletti e che diventerà il Sen. Sergio Cappelli, resto in Consiglio Provinciale dal dal 1990 al 1993 abbandonando a favore del primo dei non eletti Cristoforo Astengo e concludo la mia legislatura dal 1990 al 1995 tra i banchi della Regione Liguria.
In un incontro ufficiale l'allora presidente Francesco Cossiga mi manifesta la sua simpatia e mima l'analogia alle sue picconate politiche che contraddistingueranno il mio modo di propormi fuori da ogni schema di assoggettamento.

Foto con il Presidente Francesco Cossiga
Nell'Agosto del 1991 senza sbattere la porta, decido di abbandonare lo scudo lombardo per il manifesto taglio razzista e semitico, per le dichiarazioni sulle tre Italie, per vilipendio alla Bandiera Italiana, per il finanziamento occulto alla Lega e tangenti Enimont nell'aria , e per l'ennesimo atto di prepotenza perpetrato dai lumbard nei confronti della Liguria definita dal capo carismatico come la sua
dependence.
Mentre il "celodurismo" della lega si propone solo nelle
sparate del leader
massimo,
costantemente solo,
conduco le mie battaglie politiche in prima fila contro gli sprechi e la
corruzione da leghista della prima ora.
Le denunce e la sfida che porto avanti conquistano l'attenzione non solo della carta stampata ma arrivano al cuore della gente comune, e l'onestà con la quale mi
propongo persegue il fine primo della Lega contro le maschere del
falso perbenismo.
Dopo aver dato vita alla UNIONE LIGURIA AUTONOMA movimento indipendentista ligure, presento, primo nella storia della Legislatura Regionale, un Progetto di Legge per lo Statuto sull'autonomia della Liguria
Giornalista pubblicista dal 1992 al 2002, nel marzo del 1993 pubblico il mio primo libro denuncia sugli sperperi e gli sprechi della Giunta Regionale
" Anche i Liguri nel loro piccolo s'incazzano "
distribuito in tutte le edicole della Liguria ed andato ad esaurimento nonostante l'elevata tiratura di copie.
Vengo nominato Presidente della Commissione sulle Carceri e Vice Presidente della Commissione Nomine Regionali ma il mio lavoro Istituzionale troppo diretto non mi consente di proseguire in quanto la Giunta decide di revocare le competenze della Commissione Carceri per i troppi problemi che porto sui banchi regionali e per la continua ed assidua presenza sulle pagine della cronaca in veste di censore.
Proprio a tal proposito, la Presidenza del Consiglio con un atto a sorpresa, modifica pure la disposizione in merito alle interpellanze ed alle interrogazioni, essendo ingolfata dalle pratiche di un solo Consigliere che al ritmo di 10-12 alla settimana mettono in difficoltà gli uffici predisposti alle risposte in aula.
Alle Politiche del 1992, con la lista FEDERALISMO, alleato con tutti i Movimenti Autonomistici Italiani Union Valdotaine, Partito Sardo D'azione, Union fur Sud Tiroler,
ed altri candido il Cardiochirurgo Azzolina e la mia amica di gioventù Wilma Goich pur senza ottenere alcun risultato.
Una delle ultime sfide è la corsa al Comune di Genova nell'ottobre del 1993 dove un cittadino savonese da solo con il proprio movimento autonomista concorre per un posto nell'amministrazione della Superba ben conscio delle proprie scarse possibilità.
Il risultato oltre 5000 voti per un federalista anti-secessione.
Sono contattato da Vittorio Sgarbi, da Gianfranco Fini e dal grande
Pinuccio Tatarella per passare nelle loro file e dare vita alla Costituente Alleanza Nazionale, sono cercato da
Pannella che mi richiede tra i suoi, sono avvicinato da
Mario Segni per la campagna referendaria sul maggioritario, ed altri ancora, con i quali, per il mio inveterato spirito d'indipendenza, non sarò mai in grado di relazionarmi.
Nasce Forza Italia e gli uomini liguri di Berlusconi si rifiutano di avermi tra le loro file, si prepara la nuova campagna elettorale del 1995 e l'unico che mi riserva un posto nella propria lista è il Partito Pensionati del Parlamentare Europeo
Carlo Fatuzzo, una battaglia persa ma che doveva comunque essere tentata.
Non vengo rieletto, la cosa non mi disturba più di tanto, posso dedicarmi
più alla famiglia e a me stesso, ma un fulmine a ciel sereno arriva improvviso, e, senza perdermi in particolari, la mia azienda di prodotti protesici viene decretata fallita nonostante messa in liquidazione dal 1990.
"Ho consumato in un solo giorno tutti i domani su cui fare affidamento."
da Fiori di Ortica
Dal 1995 ad oggi una vita diversa, sofferta, pagata con l' amarezza dell'essere giudicato per le mie censure finite in inquisizione, e per una condanna politica dal sapore d'infanticidio.
Assiduo frequentatore dei circoli e della mitica scuola artistica
Albissolese fin dagli ani 60-70 mi sono sempre dedicato al mondo dell'arte.
Negli anni 2000 più che un anima politica riscopro in me l'anima dell'artista inquieto che ha trovato nella maturità le tante cose che gli restano ancora da dire.
Nel 2002 esce la mia prima raccolta di immagini e pensieri "Fiori di Ortica"
De Ferrari Editore in Genova la cui copertina mi è stata dedicata dall'amico
artista Giorgio Moiso.
Nel 2005 il mio secondo libro in versi ed aforismi " Passato accanto "
con copertina dedicatami dall'eclettico Gianni Celano Giannici
artista
con cui ho convissuto i migliori momenti culturali della Albissola di Wilfred Lam, di Lucio Fontana, di Asgern Jorn, di Mario Rossello, di
Aligi Sassu, di Agenore Fabbri, di Eliseo Salino,di Giorgio
Bonelli, e di tanti altri tra cui il generoso Sandro Soravia che mi
ha ospitato nel suo atelier di ceramica in
Albissola per la creazione delle mie sculture.
Oggi come un uomo tradito ed affrancato dagli eventi, ho trovato nei versi
e nella scultura la più temeraria delle imprese, e l'immagine che ne scaturisce è molto più bella dell'originale, anche perché la mia eterna ed inesprimibile forma di incoscienza è incapace di lasciarsi guidare dalla ragione
per qualcosa
di superfluo e per l'inutile
volontà di potere dei cosiddetti "bastardi di razza".
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